La data di Sur le sofà è attesa da me con particolare interesse: sono curioso di vedere come funziona questa rassegna casalinga organizzata dall’amico Paolo Zangara.
Arriviamo per il sound check sul tardi e, dopo aver sistemato ogni cosa, aperitivo in paese (non saprei dirvi in che paese ci troviamo, per me tutta la zona compresa tra piazzale loreto e la svizzera è assolutamente ignota, tipo hic sunt leones).
Cena tutti insieme e poi si aspetta l’ora fissata per l’inizio del concerto. Sebbene in questa data assommiamo tutte le sfighe che possono capitare su un palco (amplificatori che smettono di funzionare, corde che saltano, cavi che si contorcono ecc. ecc.) il concerto è potente. L’audience rappresenta probabilmente il miglior pubblico dell’intero tour.
Esattamente una settimana dopo siamo diretti a Vercelli, per l’ultima tappa di questa prima parte del tour. Quando partiamo da Milano il cielo sull’autostrada è carico di nuvole violacee che si riflettono sull’orizzonte immobile e imperscrutabile che incornicia l’asfalto.
Il locale – officine sonore – è nel cuore di un’area industriale in disuso, stretto tra ex opifici di inizio secolo in abbandono. C’è aria di festa – per il momento la felicità per tutto quello che si è fatto negli ultimi mesi è più forte della nostalgia che accompagna ogni cosa verso la sua fine.
La cena, seppur fredda, è ottima, a base di prodotti locali: salumi, formaggi e un barbera di gran livello. Un attimo prima di salire sul palco ci abbracciamo, come sempre, per l’ultima volta in questa prima parte di tour.