studio report #2

Nonostante i biechi blu m’inseguono da anni ormai, puntualmente, e con mio grande stupore, riesco sempre a sfuggirgli all’ultimo istante – perlomeno fino all’imboscata successiva. Si nascondono tra le montagne e mi attendono al varco quando io, con il mio carro pieno di roba trainato da due ronzini malmessi (uno si chiama dolore, l’altra speranza, fanno coppia fissa), al cambiar di stagione decido di avventurarmi di nuovo nel mondo. Comunque anche stavolta l’ho scampata per il rotto della cuffia (chissà cosa vorrà mai dire ‘il rotto della cuffia’).

La prima fase del lavoro è conclusa: questo vuol dire che le tracce base delle canzoni sono state tutte registrate e che adesso bisognerà concentrarsi sulla ‘sovrastruttura’. In quattro giorni di lavoro abbiamo registrato nove pezzi, ai quali si aggiungeranno poi alcune altre cosette registrate l’anno scorso prima che saltasse fuori La stupidità. In due tracce dietro le pelli si è accomodato Diego Galeri, che molti di voi conosceranno come membro originario dei Timoria e oggi impegnato in un nuovo progetto chiamato Miura. Il resto delle batterie le ha suonate Paolo ‘Leslie’ Perego, polistrumentista che nasce come batterista – anche se con me negli ultimi due anni ha suonato il basso. Nei prossimi giorni si tratterà di infiocchettare le canzoni e poi di cantare, con la previsione di aver finito il tutto per la fine di febbraio.

Ultima cosa che vorrei condividere con voi: l’altra mattina, non ricordo come, sono finito sul sito di un gruppo americano, i Low Anthem. Io non sono particolarmente attento alle novità, quindi mi sono perso l’uscita di questo disco – Oh My God, Charlie Darwin, settembre 2009. Per farla breve, me ne sono innamorato come non accadeva da molti, molti anni. Tornando ai nostri eroi, si tratta di musica vecchia ma nuova, le canzoni sono luminose e liriche – probabilmente l’unico modo per essere moderni è voltarsi indietro, studiare il passato e con la sua ombra sul mixer plasmare il futuro. Comunque, fulminato dai pezzi ascoltati sul sito, decido che devo avere quel disco. Vado sul sito di Feltrinelli (ho un loro negozio molto vicino a casa) ma non risulta disponibile. Allora recupero il numero della Fnac, dove sono stranamente attenti al settore alternative, ma il tipo con cui parlo mi dice che quel disco non è mai stato distribuito in Italia. Quindi decido di chiamare Psycho, storico record store meneghino: mi confermano che il disco è stato distribuito in Italia, ma sembra che il distributore non ne abbia più copie o non so cos’altro. Mi dice di richiamarlo il giorno dopo. Nel frattempo scopro con che etichetta sono usciti in Italia e mando un sms a questo mio amico che lavora lì e mi conferma che sì, il disco l’hanno lavorato loro. Allora provo a chiamarlo ma il numero è irraggiungibile. Preso dallo sconforto, decido di metterci momentaneamente una pietra sopra. Ed eccoci al lieto fine: oggi Psycho mi conferma che il disco è ordinabile, quindi mi avviseranno quando la mia copia sarà arrivata. Felicità.

Un pensiero su “studio report #2

  1. Ciao.
    Dopo essere emigrato in quel della germania per questioni lavorative mi sono perso un po’ per strada le ultime novità sul tuo conto.
    Sono contento di leggere che le cose con il disco procedono bene.
    Mi fa piacere e ti faccio un grosso in bocca al lupo, con la speranza di poter presto ascoltare la nuova opera. 😀
    Chiudo con un sorriso: l’aneddoto sul disco di cui parli è molto significativo. Se tu, con le conoscenze che hai nel ramo, fatichi a trovare i dischi, pensa come siamo messi noi comuni mortali con il feticcio per il supporto fisico.
    A presto.

    Manq

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