Cari tutti,
eccomi a voi con un breve ragguaglio su ciò che è successo negli ultimi mesi e ciò che probabilmente accadrà nei prossimi.
Innanzitutto, in tre mesi di scrittura ho accumulato più di una ventina di canzoni, che probabilmente andranno a comporre un disco che voglia il cielo potrebbe vedere un giorno la luce sempre che nei prossimi mesi abbia ancora un minimo di senso pubblicare dischi (ma questo è un altro discorso). Sto giocando molto con suoni che non ho mai usato anche se hanno sempre fatto parte del mio bagaglio emotivo/musicale. Dopo tre dischi e un ep in cui ho dato la mia interpretazione del suono di derivazione americana mi sono detto che basta, è ora di cambiare, e la cosa è venuta spontanea.
La ballata dell’uomoformica farà parte di una compilation in uscita prossimamente ma non so quando a cura di Libellula, agenzia di booking piemontese e mi sembra di aver capito che conterrà brani dei gruppi che hanno suonato al Diavolo Rosso di Asti. Inoltre dovrebbe uscire (anche qui non se né come né quando) una compilation di Via Audio con brani inediti di ogni artista dell’etichetta. Vi faremo sapere.
Per quanto riguarda i favolosi Junkyards, a novembre torneremo nuovamente in pista per un tour che si svolgerà massimamente nel sud italia ma con un po’ di fortuna dovremmo riuscire a piazzare anche un paio di tappe qui nel profondo nord, mentre per dicembre è in previsione una nuova serie di date in svizzera dopo quelle di quest’estate (gli elvetici si stanno appassionando, e noi pure – chi l’avrebbe mai detto che uno in svizzera può anche trovarsi bene?). Il tour sarà sempre incentrato su Last Light on Earth – ho qualche nuovo brano sparso ma idee di un nuovo lavoro ancora non ce ne sono (e vale sempre quanto detto sopra).
Inoltre, non so se lo sapete – e se non lo sapete ve lo dico –, c’è un mio romanzo che stiamo proponendo a diverse case editrici. Per ora abbiamo incassato molti ‘no, grazie’, qualche ‘bello, ma non fa per noi’ e anche un ‘sì, però…’ da parte di un grosso editore. Sinceramente non ci faccio molto affidamento, comunque stiamo vagliando il ‘però’ per capire. Se ci saranno aggiornamenti, ve li comunicherò.
Ho trascorso molto tempo via da Milano negli ultimi mesi e la cosa non mi è dispiaciuta. Quello che mi dispiace invece è che i miei capelli bianchi si stanno moltiplicando davvero a vista d’occhio e questo fa sì che ogni volta che indosso le mie all star e poi mi guardo nello specchio mi sento un po’ un imbecille, ma tant’è, ‘tutto va come deve andare’ come canta il poeta laureato di rockit.
Poi vi segnalo un gruppo molto giovane che ho conosciuto perché ha aperto un paio di miei concerti. Si chiamano Les Enfants e meritano un ascolto attento. Sono giovani e un po’ acerbi ma mi sembra evidente che hanno uno stile personale e soprattutto hanno qualcosa da dire e il cantante ha una bella voce ed è pure intonato (cosa che già li eleva al di sopra del 94,7% dei gruppi indie italiani).
Tra le altre cose quest’estate ho letto Mare al mattino della Mazzantini, un romanzo breve di grande forza scritto con un linguaggio davvero notevole. Non fidatevi della quarta di copertina, è totalmente fuorviante.
Sopporto sempre meno Baricco che quando scrive il suo pezzo sul domenicale di Repubblica è sempre più ostentatamente colloquiale e pop nel senso più deteriore del termine, mira cioè a instaurare un’intimità con il lettore usando trucchetti da quattro soldi (ricordate il saggio di Carver sulla scrittura creativa, intitolato “Niente trucchi da quattro soldi”?).
Concludo infine con una nota di colore (come si chiudevano sempre i servizi degli inviati di 90° minuto): sono quasi quattro mesi che salto le pagine di politica dei quotidiani e penso che continuerò a farlo.