Diario del tour: il meglio del meglio

Io sono un ossessivo compilatore di classifiche. In particolar modo quando sono in giro. Alla fine di ogni viaggio compilo compulsivamente classifiche riguardanti ogni aspetto della trasferta – si tratti di lavoro o di vacanza: miglior mezzo di trasporto, miglior colazione, miglior albergo, miglior pomeriggio, miglior giornata di pioggia, miglior momento di tristezza, e così via. Essendo io fatto in siffatta particolare maniera, per la prima volta deciderò di andare fino in fondo e di applicare le mie particolari ossessioni a questo diario pubblico, ed eccomi quindi a offrirvi una particolare classifica del meglio del meglio di questo tour appena passato. Ovviamente questo articolo verrà nominato per l’assegnazione del premio riguardante il “miglior articolo di fine tour nel quale dichiari le tue ossessioni compulsive”. Bene, ora siete avvisati – leggete a vostro rischio e pericolo.

 

Ecco le categorie:

miglior concerto

miglior locale

miglior pranzo

miglior cena

miglior sound check

miglior pernottamento

miglior dialogo

migliore storia origliata

miglior stronzo

 

ed ecco i premiati:

Miglior concerto: ROMA

Tappa finale del giro al sud. Stanchezza uguale sempre a zero filtri. Quella sera in particolare, eravamo una Gioiosa macchina da guerra [op. cit.].

Miglior locale: ex aequo CONTESTACCIO (Roma) e VALVERDE (FC)

Il Contestaccio tempo fa si chiamava Il locale, dov’è nata tutta la scena romana di dieci anni orsono – gazzé, senigaglia, tiromancino, fabi, ecc. Bel palco, impianto ottimo, fonico di livello, tre live per sera, cucina interna di gran soddisfazione: insomma, tutto ciò che fa contento un musicista.

Il Valverde di Forlì sembra un locale d’altri tempi: sopra, bar con ampio déhors, interno con biliardo; sotto, stanzone attrezzato per il live, con un buon palco, un impianto medio ma ottimamente gestito dal fonico Alberto. Un locale che offre l’essenziale – vale a dire tutto il necessario per esprimersi al meglio.

Miglior pranzo: panino casareccio sulla Benevento-Caianiello.

Un baracchino sulla statale, con tanto di ombrellone e 4 sedie di plastica nella campagna beneventana lungo la statale. Il proprietario quando non è impegnato con i clienti siede al posto di guida del furgonato e legge. Offre porchetta con condimenti vari e wurstel (ahimè). La porchetta era eccezionale, anche se non corrispondeva per niente alla sua descrizione: “soddisfa ma non appesantisce”.

Miglior cena: Novara

Dopo il live di beneficienza (per la cronaca, stiamo ancora attendendo che Le piccole iene, il locale che ha ospitato la manifestazione, comunichi a noi musicisti e a voi che siete intervenuti quanti soldi sono stati raccolti e come saranno impiegati), insieme ai colleghi Guignol scopriamo una trattoria ottima proprio dietro il locale. Il nome non lo ricordo, purtroppo, il conto sì, però (principalmente a causa degli ammazzacaffè di lusso che ci siamo concessi). La cucina è di grande qualità, con ingredienti di livello e accostamenti fantasiosi ma non azzardati. Servizio cordiale ma non invadente.

Miglior sound check: Benevento

Dopo una tirata di 8 ore da Forlì a Benevento, arriviamo al Morgana e troviamo Bonfo che ci ha raggiunto in treno. Felicità. Il sound check viene impiegato per provare cose nuove ed è anticipato e seguito da un paio di birrette sulle poltroncine di vimini fuori dal locale.

Miglior pernottamento: Caserta

Casa privata all’interno di un palazzone anni 60. L’appartamento è all’ultimo piano e dispone di un’intera parete finestrata che dà su una terrazza enorme. Gli interni sono arredati con tendaggi leggeri dai toni caldi; ampio salone che dà sulla terrazza, cucina attrezzata. In più, l’ospitalità e la cordialità degli organizzatori del concerto (donotdisturb promotion).

 

Miglior dialogo: tra Faz, Leslie e il paninaro di Benevento

Lo rirporto così com’è avvenuto, non necessita di commenti.

Paninaro a Leslie: cosa ci vuoi nel panino?

Leslie: Wurstel e patate.

Paninaro a Faz: così siete di Milano

Faz: sì

Paninaro: la città del panettone

Leslie: …e della senape

Paninaro: della senape? Io sapevo del panettone…

Leslie: no, no, nel panino, dicevo, anche della senape…

 

Migliore storia origliata: sul treno di ritorno da Caserta

In breve, una napoletana vedova di un nordista leghista che si innamora di Napoli e chiede di essere sepolto lì dopo esservicisi trasferito per lavoro ma lei lo fa seppellire al nord. La storia completa qui.

 

Miglior stronzo: io, probabilmente. Al secondo posto, avventore imbecille del Morgana di Benevento.

Avventore: di dove siete?

Io: Milano

Lui: meno male che non siete di Firenze, al mio amico i fiorentini stanno sul cazzo.

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